Cos’è l’empatia ? e come funziona ?

Cos’è l’empatia ? e come funziona ? L’empatia rappresenta la capacità di sintonizzarsi emotivamente, ovvero la capacità di una persona di immedesimarsi nei sentimenti dell’altro e riuscire a provare le stesse emozioni, siano esse positive o negative.

A seconda dell’ambito in cui viene considerata emergono delle differenze per ciò che concerne lo scopo del suo utilizzo: per esempio Miller nel suo libro “The mating mind” ritiene che “…l’empatia si sarebbe sviluppata perché mettersi nei panni dell’altro per sapere cosa pensa e come reagirebbe costituisce un importante fattore di sopravvivenza in un mondo in cui l’uomo è in continua competizione con gli altri uomini.” (Miller Geoffrey, 2001)
Seguendo il suo ragionamento, quindi, l’empatia viene impiegata ai fini della sopravvivenza.

Diversamente, nel mondo dell’arte l’empatia si genera nella relazione tra osservatore e autore dell’opera attraverso l’opera stessa: in questo modo essa non è più “semplicemente” un oggetto ma un corpo simile all’uomo con cui si può creare una relazione. Scopo dell’autore è costruire una relazione col pubblico per mezzo della struttura, dei colori e della personalità che imprime nella propria opera d’arte.

Anche nelle relazioni di coppia l’empatia ha un ruolo importante e degli scopi intriseci: nelle relazioni i partner danno sé stessi all’altro guidati dal desiderio di fondersi in un’unica cosa. Per questa ragione l’empatia funge da elemento di crescita personale, aumenta la comprensione dello stato emotivo altrui nonché il coinvolgimento entro la relazione.

Ma come tutte le cose anche l’empatia ha due facce: esiste l’empatia positiva ed l’empatia negativa: la prima è quella precedentemente descritta, caratterizzata da una partecipazione emotiva, ad esempio, alla felicità altrui; l’empatia negativa invece rappresenta la mancata capacità di partecipare alla gioia dell’altro, magari a causa di esperienze passate negative che creano un “blocco” o una fuga da tale ”sintonizzazione”. Questa situazione rende più difficoltosa una relazione, in quanto l’altro percepisce di non esser compreso e tenderà a chiudere le proprie emozioni, portando gradualmente alla chiusura del rapporto.
E’ possibile però allenarsi a sviluppare o incrementare la propria empatia stando con le persone, ascoltandole, cercando di capire cosa provano, che sentimenti emergono da ciò che dicono e via dicendo. Questo piccolo esercizio porta noi stessi a capire cosa proviamo mentre l’altro parla e se siamo in sintonia con ciò che prova.

In psicologia gran parte del lavoro terapeutico si basa proprio su questo: attraverso i racconti, i silenzi, gli sguardi, i gesti emergono i vissuti interiori di chi ci sta davanti e ci permette di comprenderne emozioni e sentimenti, partecipando ad essi.

L’empatia è un valido strumento per comprendere dov’è e come sta il paziente e, di riflesso, dove siamo e come stiamo noi. Significa, per dirla come Adler, “guardandolo con i suoi occhi, ascoltandolo con le sue orecchie e vibrando con il suo cuore sotto la spinta del sentimento sociale.” (Ansbacher H.L., Ansbacher R.R, 1997)
Nello stesso tempo però ci aiuta a cogliere quali risorse sono da rinforzare e quali difficoltà sono da superare, perché, pur mettendoci nei panni dell’altro comprendiamo che ciò che non va può esser aggiustato. Il tutto naturalmente in un contesto disteso e privo di giudizio, utile affinché la relazione terapeutica funzioni.
Pertanto, lo scopo dell’empatia in terapia risulta essere quello di sintonizzarsi sulla giusta via verso il superamento di una difficoltà, mano nella mano.

“Non è tanto il viaggio che è importante; è il modo in cui trattiamo coloro che incontriamo e coloro che ci circondano, lungo la strada.” Jeremy Aldana

 

Bibliografia

Ansbacher H.L., Ansbacher R.R., 1997 “La Psicologia Individuale di Alfred Adler.” Firenze: Martinelli.

Miller Geoffrey, 2001 “The Mating Mind: How Sexual Choice Shaped the Evolution of Human Nature.” New York: Anchor Books.

2 thoughts on “Cos’è l’empatia ? e come funziona ?

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